“Costruita la pensilina ma non esiste la fermata”: le perplessità dei 5 Stelle

Grillini e Pentastellati chiedono conto dei soldi spesi per una pensilina costruita in una zona dove non è prevista la fermata di mezzi pubblici

A cosa serve una piazzola di attesa per l’autobus, dotata anche di  pensilina, se in questa non è prevista nessuna fermata?”

Questa è la domanda che pongono Grillini e Pentastellati all’Amministrazione Comunale.

Il riferimento è alla piazzola costruita di fronte a Via della Stazione dove, però, non è prevista la fermata di alcun mezzo pubblico:

“Per realizzare questa piazzola, e le altre 4 previste nello stesso lotto – ricordano i due meetup 5 Stelle – furono acquistate 5 pensiline.

Costo totale 4.050 € l’una (20.052 € per tutte).

Il costo totale dell’installazione fu di 12.415 €.

Le altre 4 pensiline furono istallate in via Primavera, via Vallelata, via Riserva Nuova e a Campoverde.

Abbiamo pensato che l’opera fosse propedeutica allo spostamento della fermata del Co.Tra.L. distante circa 30 metri.

E che si fosse già richiesto lo spostamento della stessa.

La realizzazione della fermata con relativa pensilina è terminata da oltre un anno.

Ma lì non ferma nessun autobus.

Abbiamo inviato una richiesta di accesso agli atti all’Azienda di trasporto regionale.

Nella nostra richiesta di accesso agli atti abbiamo focalizzato l’attenzione su tutte le richieste di spostamento delle fermate pervenute dal 2013 ad oggi.

Sinceramente – proseguono i due gruppi – ci siamo sorpresi non poco quando abbiamo ricevuto la risposta.

Infatti, l’unica richiesta pervenuta alla citata Azienda proveniva da un cittadino e non dall’Amministrazione.

E riguardava la fermata di Vallelata/SS148 sulla Pontina!

A questo punto ci chiediamo perché spendere 6.533 € per realizzare uno spazio adatto ad una fermata dell’autobus, senza richiedere lo spostamento della stessa all’Azienda laziale?

Bisogna aspettare ancora molto affinché l’Amministrazione chieda lo spostamento della fermata?

E utilizzi quella pensilina per dare riparo agli utenti del servizio pubblico?

Invece che lasciarla come una sorta di opera d’arte realizzata lì in maniera poco utile per l’utenza.

E troppo cara per la cittadinanza, se non viene utilizzata.

Allo stesso tempo ci chiediamo se nella programmazione e nella realizzazione delle opere pubbliche l’Amministrazione utilizzi un metodo.

E quale esso sia”.

di Massimo Pacetti

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