Lavori alla scuola Montegrappa chiusi troppo in fretta

Il cantiere chiude ma la ditta se ne va senza aver installato ascensori e realizzato le scale di emergenza esterna. Il sopralluogo dei Consiglieri Porcelli e Bafundi.

La richiesta di sopralluogo all’assessore Fioratti Spallacci, dei consiglieri Bafundi e Porcelli: “Vogliamo verificare, gara e capitolato d’appalto alla mano, cosa è stato effettivamente realizzato e cosa no”.

Questa mattina i consiglieri comunali Carmen Porcelli e Giovanni Bafundi hanno protocollato una richiesta di sopralluogo alla scuola di Montegrappa per poter verificare i lavori di ristrutturazione effettuati presso il plesso scolastico. La richiesta è stata consegnata a mano per conoscenza anche al dirigente scolastico del primo circolo, Enrico Raponi.

“A chiusura del cantiere – rimarcano i due esponenti dell’opposizione Porcelli e Bafundi – non sembrano esserci ragioni sufficienti per definire completamente chiuso il progetto. Nonostante i lavori di ristrutturazione del plesso scolastico, approvati con delibera di giunta n. 112 del 22/04/2010 e successivamente riapprovati con la delibera n. 247 del 13/10/2011, prevedessero alcuni interventi, sulla scorta di una valutazione legata alla vetustà delle costruzioni ed alla tipologia dei materiali usati, tali da rendere necessari alcuni interventi, a chiusura del cantiere sono rimaste inevase alcune opere, ritenute fondamentali all’epoca quali ad esempio gli ascensori».

Sui lavori presso la scuola materna ed elementare di Montegrappa nei mesi scorsi il capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà, Carmen Porcelli, aveva inoltrato una interrogazione sempre all’assessore Spallacci. «In quella occasione mi era stato replicato dall’assessore direttamente in consiglio comunale – dice la Porcelli – che le mie erano preoccupazioni infondate. Mi rincuorai pensando che prima o poi, augurandomi più prima che poi, il cantiere chiudesse e le opere preventivate venissero realizzate come era stato deciso. La sicurezza, a mio avviso, in quel plesso scolastico non è affatto garantita e se quei lavori dovevano essere utili ad eliminare pericoli per bambini ed insegnanti, francamente mi chiedo a cosa sono serviti».

porcelli

«Pur non essendo un tecnico – continua la Porcelli – ho verificato la qualità delle rampe realizzate, un po’ pochino a fronte dei 923mila euro stanziati per i lavori, e mi risulta che nelle scorse settimane un bimbo sia caduto da una di quelle rampe e si sia procurato una ferita».

«L’assessore, non appena ricevuta la richiesta di sopralluogo mi ha contattata certo di poter chiarire tutto. Mi aspetto che mi si dica che sono intervenute modifiche in corso d’opera, può succedere, ma dove sono gli ascensori e le rampe? Inoltre alcune classi sono prive di tende, le aule sono surriscaldate dai raggi solari che picchiano tutto il santo giorno, le maestre sono costrette a tenere le finestre aperte (i cui infissi hanno angoli vivi e taglienti) che hanno un’altezza non certamente a misura di bambino. Poi leggo dal capitolato che oltre alle barriere architettoniche e normative di sicurezza viene rilevato “un problema di eccessivo irraggiamento solare delle superfici esposte a sud che espongono le classi interessare ad un eccessivo surriscaldamento, tale da rendere difficoltoso lo svolgimento delle lezioni” e che come soluzione viene contemplate che “in corrispondenza di tali superfici vetrate, al fine di contenere i problemi sopra evidenziati è prevista l’installazione di schermi frangisole metallici costituiti da lamelle mobili in alluminio opportunamente ancorate alla struttura dei fabbricati”. Ecco neanche di questo vi è traccia e mi chiedo, in mancanza di tende in queste aule, come si intende consentire le lezioni quando neanche l’intervento strutturale ha potuto sanare condizioni di impraticabilità così gravi».

«Riteniamo che a fronte di fondi pubblici messi in campo per garantire l’adeguamento del plesso scolastico – concludono Porcelli e Bafundi – il dovere dell’amministrazione comunale sia quello di verificare l’andamento dei lavori e l’effettiva messa in opere delle strutture concordate e lì dove ciò non sussista di prendere adeguati provvedimenti per il ripristino della legalità».

Assia Manfredino

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