Le risposte alle dieci domande del Consigliere Porcelli

Il Sindaco risponde parzialmente alle domande del Consigliere Porcelli: discussione oggi in Consiglio Comunale.

Durante il Consiglio Comunale di oggi si è riproposto il confronto tra il Consigliere Carmen Porcelli ed il Sindaco Antonio Terra.

Con le sue 10 domande, già esposte nelle settimane precedenti, il Consigliere Comunale ha chiesto delucidazioni al primo cittadino sulla questione di Via Gorgona.

E stavolta il Sindaco Terra non si è tirato indietro.

Alle prime due, in realtà, non ha voluto dare risposta perché:

“Non vengono fatti i nomi.

Finché non si chiariscono le identità delle parti in causa non posso dare una risposta”.

Le domande erano state poste in questi termini:

  • Signor sindaco lei esclude che qualche società a lei direttamente, o indirettamente, riconducibile, ha svolto lavori presso l’impianto di via Valcamonica?
  • Signor sindaco lei esclude che il congiunto di un suo stretto collaboratore ha lavorato presso l’impianto di via Valcamonica?

Ma sugli altri punti Terra ha dato chiarimenti.

L’ampliamento dell’impianto, sostiene il primo cittadino apriliano, ebbe parere contrario da parte della giunta, di cui lui era assessore all’urbanistica.

La demolizione della vecchia palazzina degli uffici non fu effettuata perché, a termini di legge, doveva prima esserne completata la costruzione.

Il ritorno dell’area a destinazione agricola è prevista da una norma dello Stato dunque, in questo caso, si tratta di semplice applicazione della legge.

Per quanto riguarda le sostanze inquinanti nelle acque reflue dell’impianto, la multa è stata comminata, assicura il Sindaco.

Ma la RIDA ha fatto ricorso all’Arpa. Si aspettano le decisioni dell’ente.

Sull’abbreviazione dei tempi per il rilascio dei certificati di destinazione urbanistica, il Sindaco ha enumerato alcuni dati della sua amministrazione:

“Il 32% dei certificati vengono rilasciati entro 15 giorni.

In alcuni casi si arriva a sole 48 ore di attesa.

Nel 20% dei casi si arriva a 20 giorni e nel 18% si toccano i 30.

Stiamo lavorando per rendere queste pratiche il più veloci possibile”.

Sulle modalità attuate dall’Amministrazione per contenere i danni ai cittadini, Terra ha risposto che le proposte fatte dal Comune sono state “cassate” dalla Regione.

Inoltre, ha ricordato il primo cittadino, il Comune non può contare sulla certificazione di un esperto sull’inquinamento dell’acqua nella zona.

Dunque le possibilità di intervento sono minime.

Alla nona domanda, cioè se l’Amministrazione fosse a conoscenza del fatto che l’azienda stia comprando i terreni circostanti, il Sindaco ha fatto una considerazione piuttosto sprezzante:

“Sappiamo cosa sta succedendo, ma dobbiamo prendere atto che i cittadini decidono di vendere i propri terreni.

Il problema è dopo si rendono conto di trovarsi “accerchiati” da chi ha comprato.

Forse dovrebbero pensare meglio le loro azioni prima di venire a lamentarsi”.

Sulla decima domanda il Sindaco ammette:

“Un errore di procedura”

nelle delibere contestate dal TAR, sostenendo comunque che l’Amministrazione non ha concesso favoritismi.

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La replica della Consigliera Porcelli.

In merito al consiglio comunale di questo pomeriggio ritengo gravissima da parte del sindaco la decisione di non rispondere alle prime due domande dell’elenco presentato nell’interrogazione.

Domande che vedevano un diretto coinvolgimento della sua persona e di un suo stretto collaboratore, ma alla quali il sindaco ha preferito non rispondere arrancando giustificazioni puerili.

Il sindaco ha cioè proseguito nella sua solita strategia, quella di nascondersi dentro un mare di bugie sperando di riemergere quando la bufera è passata sperando che la cosa finisca nel dimenticatoio.

Ma può stare certo – assicura il Consigliere – che così non sarà perché quello che ho dimostrato oggi è stato il comportamento supino di un amministratore nei confronti del finanziatore della sua campagna elettorale.

Non rispondere alle domande equivale alla impossibilità di negare e quindi di affermare la verità.

Naturalmente mi auguro, come gli ho ricordato in consiglio, di vederlo nella commissione trasparenza su via Gorgona che si svolgerà la prossima settimana.

A questo proposito oggi il sindaco ha candidamente ammesso che era a conoscenza della sentenza della Tar che aveva annullato la delibera di consiglio e la sua ordinanza ma che “se ne era dimenticato”.

Altra patetica bugia che verrà smentita dai fatti.

Come inoltre è emerso  – prosegue il Consigliere Porcelli – che l’azienda di via Valcamonica non ha corrisposto la Bucalossi per le annualità 2014, 2015 e 2016.

E come è emerso l’ azienda evade, cosi avrebbe detto il sindaco questa volta, anche l’Imu (su questo tema ho protocollato richiesta di accesso agli atti).

Più di tutto ho dimostrato che la variante urbanistica approvata dal consiglio comunale nel novembre 2012 é un atto illegittimo, perché sulla ipotesi di variante avrebbe dovuto tenersi una confefenza dei servizi.

Perché in questo paese i diritti diffusi sono ancora tutelati almeno sulla carta.

In ultimo – conclude il Consigliere Comunale – l’azienda di via Valcamonica non ha mai provveduto a demolire la vecchia palazzina degli uffici mentre questa, secondo l’autorizzazione regionale del 2003, era condizione per la realizzazione della nuova e di altre parti dell’impianto dirette a riqualificare il sito.

L’imprenditore ha diritto a fare impresa ma non era quello il luogo dove autorizzare l’impianto.

La ratio finale – è la chiusura del suo pensiero – è che il pubblico rinuncia a svolgere il suo ruolo a discapito degli interesssi collettivi e queta vicenda dei contributi elettorali ha messo a nudo questi nervi scoperti di una gestione a parole trasparente e legale, ma nei fatti partigiana.

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di Massimo Pacetti

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