Porcelli e Boi uniti contro la discarica a Casalazzara: “Ci opporremo con tutte le nostre forze”

I due Consiglieri di opposizione firmano un comunicato congiunto contro il progetto di discarica a Casalazzara. Ancora polemiche con Rida

Come era facile prevedere, le indiscrezioni su un nuovo progetto di discarica da installare a Casalazzara hanno dato il via ad una serie di nette prese di posizione.

L’ultima in ordine di tempo è quella dei Consiglieri di Primavera Apriliana e Nuovo Centro Destra Carmen Porcelli e Roberto Boi.

Nella serata di ieri, infatti, i due Consiglieri di opposizione hanno diramato un comunicato congiunto in cui espongono la loro contrarietà al progetto:

“Noi ci opporremo con tutte le nostre forze  – si legge nella nota – alla nuova discarica di Casalazzara.

Un territorio che negli ultimi due anni abbiamo costantemente seguito costantemente per sostenere la battaglia in difesa dell’ambiente.

In quella borgata ci si ostina a voler costruire su una sorgente un depuratore senza sapere cosa vuole realizzarvi la società che ha acquistato la ex Yale e regalato il terreno al Comune.

Casalazzara è Aprilia – sottolinea la Porcelli – e Aprilia è la città dove vivo.

Non appena avremo gli atti di questo progetto, ci cimenteremo nello studio di questo ennesimo progetto di discarica.

Con l’occasione – afferma ancora l’esponente di Primavera Apriliana – vorrei dire che la pubblicità degli atti ambientali deve essere sempre accessibile.

Il Presidente Zingaretti lo tenga presente, perché la Regione Lazio non è attenta a questo argomento.

E se Altissimi ha quel progetto, che lo pubblichi, come ho fatto io nel luglio 2016 con quello della Paguro.

Non è mio costume parlare senza documenti su un argomento serio.

Il rischio è di offrire alle mie figlie un futuro in una città in cui si muore per tumore più che in altri centri di questa regione.

E non mi interessa a chi appartiene la cordata che ha presentato questo nuovo progetto, perché il bene da tutelare è la vita.

Ricordiamo al Sindaco Terra – concludono i due Consiglieri – che un anno fa doveva rendere noti i dati dell’indagine epidemiologica.

Si affretti, ammesso che esista questa indagine.

E faccia valere il diritto alla salute degli apriliani”.

Prosegue lo scontro con Rida

Ma non è solo il progetto della nuova discarica a far discutere.

Non si è ancora spenta, infatti, l’eco dell’accordo tra Ama e Rida per far arrivare all’impianto apriliano 40.000 tonnellate annue di rifiuti romani.

Anche su questo tema i Consiglieri Porcelli e Boi promettono battaglia:

“Domenica mattina – ricorda la Porcelli – sono stata invitata ad esprimere la mia opinione da un network nazionale (Sky, ndr).

Ho accettato, portando all’intervista la cartografia con indicati i siti inquinati (e mai bonificati), gli impianti di trattamento rifiuti e le aziende a rischio rilevante.

L’ho fatto perché, come mio costume, documento le affermazioni che rilascio.

Cioè cerco di supportare con dati oggettivi quelle che potrebbero passare per opinioni personali.

Se il servizio giornalistico si è concluso in Via Valcamonica, non comprendo il problema.

Soprattutto mi sfugge il perché il patron di Rida abbia sottolineato il fatto che sono indagata.

Tra le altre cose per aver rivelato che egli ha finanziato la campagna elettorale del Sindaco di Aprilia nel 2013.

Io non mi faccio certamente intimidire – è la secca risposta del Consigliere -.

Mi sono recata in una strada comunale, non ho invaso la sua proprietà privata.

L’opposizione alla discarica di La Gogna e al progetto della Paguro non nasceva dall’esigenza di oppormi al patron di Rida.

Ma dal dovere di difendere la nostra città, Aprilia.

Dove il signor Altissimi ha scelto di non vivere più.

Lo comprendo: non deve essere incoraggiante per un genitore permettere ai propri figli di vivere in una città che negli ultimi anni una politica cialtrona ha trasformato nella pattumiera del Lazio.

Consentendo anche al signor Altissimi di fare business”.

Lo scontro è totale e durerà ancora per molto tempo.

Siamo solo all’inizio di una vicenda che sarà uno degli argomenti più dibattuti nella prossima campagna elettorale.

di Massimo Pacetti

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