I Servizi Sociali non hanno scadenza

Il caso della ragazza apriliana affidata ai Servizi Sociali fino ai 21 anni non sarà archiviato dal Comune. Il settore continuerà ad affiancare il padre

Non c’è una scadenza per l’impegno dei Servizi Sociali nell’aiuto delle persone in difficoltà.

Questo il senso delle parole che abbiamo sentito questa mattina negli uffici del Settore Servizi Sociali del Comune di Aprilia.

Il riferimento, nel caso specifico, riguarda la ragazza di cui gli stessi servizi sono affidatari da alcuni anni e che ad agosto compirà 21 anni, data che il Tribunale ha stabilito come termine dell’affidamento.

Non sarà però il raggiungimento di tale termine a porre fine all’affiancamento che il Comune sta offrendo alla famiglia, ed in particolare al padre della giovane.

Una collaborazione stretta che va avanti da quando il caso è arrivato sul tavolo del Comune ed è tutt’ora costante.

Rimasto ormai solo a prendersi cura di sua figlia a causa di vicende familiari complesse, il padre viene attualmente supportato nella scelta dell’istituto che si potrebbe prendere cura della ragazza.

E proprio questo aspetto ha suscitato le maggiori perplessità nostre e di Claudio Frollano, responsabile del Tribunale per i Diritti del Malato che ci ha accompagnato nella visita di questa mattina in Comune.

Secondo la normativa vigente, infatti, la Asl ha il compito di redigere un elenco delle strutture  sanitarie ritenute più idonee al trattamento dei singoli casi.

Questo perché, ci è stato spiegato, la ragazza non è un caso psichiatrico, ma medico.

Dunque anche l’Azienda Sanitaria è una delle parti in causa nella vicenda.

Una volta compilato l’elenco, che in questa particolare situazione comprende circa 200 istituti, spetterebbe al padre, che ha ancora la potestà genitoriale e, quindi, la tutela legale della figlia, scegliere il più adeguato.

Grazie all’affidamento ai Servizi Sociali disposto dal Tribunale, però, tale compito è stato assunto proprio dagli esperti del Comune.

Ma scremare una lista simile diventa compito arduo.

Si tratta infatti di 200 telefonate, 200 spiegazioni del caso e 200 controlli sull’idoneità dei singoli istituti.

Alcuni sono già stati passati al vaglio, ma non si sono rivelati sufficientemente adeguati viste le reiterate fughe della ragazza.

Un lavoro, tra l’altro, che i Servizi Sociali portano avanti per svariate decine di pazienti.

La cosa più importante, comunque, è che ad agosto terminerà l’affidamento ai Servizi Sociali, ma non l’impegno degli uffici a cercare una soluzione al disagio con cui la famiglia convive da molti anni.

uffici comune piazza dei bersaglieri

di Massimo Pacetti

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