Reddito di cittadinanza? Solo una “chiacchiera”

600 euro ai disoccupati che dimostrano di aver voglia di lavorare

Da giorni, soprattutto su Facebook, circola la notizia del famoso reddito minimo garantito, il cosiddetto reddito di cittadinanza.

Una notizia che la maggior parte della popolazione ha acquisito come legge già in vigore e come spesso accade, anche questa volta il web è stato più veloce della semplice proposta. Molti cittadini si sono recati presso Comuni, Servizi Sociali, Patronati chiedendo di cosa trattasse questo reddito di cittadinanza, ma i funzionari dei vari uffici non hanno potuto dare delle risposte esaustive.

Nessuno ha risposte per un servizio che ancora non è entrato in vigore, ma che è solo una proposta che il Governo ha in mente. Una proposta inserita dal presidente del Consiglio Matteo Renzi nella presentazione del Def insieme al ministro dell’Economia Padoan. Il disegno di legge, ancora non entrato in vigore, ma che si auspica effettivo nei prossimi mesi, prevede uno schema di reddito minimo garantito agganciato ad una riforma del mercato del lavoro.

Potrà beneficiarne chiunque abbia perso il lavoro e chi, pur lavorando, non riesca a superare la soglia di povertà: nel primo caso verrà erogato il contributo massimo di 600 euro; nel secondo caso lo Stato provvederà ad integrare il reddito fino a quota 600. L’importo sarà calcolato sulla base del nucleo familiare, ma l’aiuto verrà erogato ad ogni membro. Esempio: una famiglia è composta da due persone, una percepisce un reddito di 400 euro al mese e l’altra non ha entrate. Il primo componente riceverà 200 euro (per arrivare a quota 600), il secondo riceverà il contributo pieno e per ogni figlio a carico aumenterà l’importo del sostegno.Che andrà ad integrare anche le pensioni minime.I centri per l’impiego offriranno a chi è disoccupato fino a 3 offerte di lavoro “congrue”, ovvero adatte al suo curriculum: “Se uno è laureato in ingegneria non gli si può chiedere di fare il giardiniere”. Al terzo rifiuto, si perde il diritto al reddito.

Si ribadisce però che questa è solo una proposta e che niente di tutto ciò è previsto in una legge, quindi cerchiamo di prendere sempre con il beneficio del dubbio quello che leggiamo nei social network.

Teresa Fontana

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