La depressione finisce con una crostata

Emma Thomas è l’ideatrice del progetto Depressed cake shop

che sta prendendo piede nel Regno Unito

Stefania Saralli

È un mix tra una seduta dallo psicoterapeuta e un corso di cucina. Si chiama Depressed cake shop, un progetto sorto sulla scia della verificata impressione che l’infelicità si possa battere anche attraverso gli alimenti. Certo, in genere combattere la depressione con i dolci non è una buona idea. Intanto, perché gli zuccheri aumentano rapidamente i livelli di insulina nel sangue, provocando un’effimera sensazione di appagamento che poi produce una sorta di down glicemico che deprime ancora di più. E poi perché non è abbuffandosi di dolcetti e gelati che si riuscirà a sciogliere quel grumo nero di tristezza che opprime. Ci si ritroverebbe solo più cicciottelli e altrettanto infelici. Eppure la cucina è un fenomenale anti-stress e antidepressivo. Non c’è contraddizione in questi due estremi, perché se mangiare in modo compulsivo, soprattutto cibi dolci, è sempre segnale di un intimo malessere, al contrario “pasticciare” in cucina creativamente è un modo sano e gioioso di mettere a frutto la propria fantasia e la manualità.

Ne è fermamente convinta Emma Thomas, l’ideatrice del Depressed cake shop, che sta prendendo piede nel Regno Unito. È una catena di pasticcerie sui generis in cui le clienti possono creare e vendere le proprie torte “depresse” e risollevare il proprio umore. Una delle tecniche terapeutiche della “pasticceria depressa” è quella di preparare dolci dai colori cupi per rappresentare che per quanto buio possa essere lo stato d’animo, alla fine basta un assaggio per capire che c’è ancora un po’ di dolce nella vita di tutti e che una fetta di torta dalla farcitura plumbea può essere buona quanto un cupcake rosa confetto e pieno di eleganti decorazioni. Naturalmente, durante la preparazione dei dolci è possibile parlare con esperti per ritrovare la serenità. Insomma, la Thomas, nota anche come “Miss Cakehead” – signorina testa di torta –, è pronta a insegnare l’arte del far sparire lacrime e dissapori in una crostata e di mangiarsi tutti i problemi, simbolizzando inevitabilmente la sublimazione della depressione. Della stessa teoria è anche John Whaite, vincitore del Great British Bake Off 2012 e autore del libro “Ricette per ogni giorno e umore”. L’autore, che ha affrontato in passato la depressione, ha dedicato un capitolo proprio a quelle ricette che hanno lo scopo di scacciare la tristezza: per lui cucinare si è rivelata una salvezza. Whaite è convinto che nel preparare un dolce si possano “impastare” le forze distruttive della depressione per creare qualcosa di costruttivo: un risultato ottenuto con le sole proprie forze e di cui esserne fieri. Qualcosa che si può persino mostrare orgogliosi agli amici e mangiare in compagnia. Intanto, la Thomas ha anche molti progetti per il futuro: parte delle entrate sarà destinata alle associazioni che curano la salute mentale degli inglesi.

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