Affetti e divertimento gli ingredienti dell’eterna giovinezza

Niente creme, laser o terapie alternative… per mantenersi giovani più a lungo l’elisir è la semplicità

“Nessuno invecchia semplicemente perché gli anni passano.

Si invecchia quando si tradiscono i propri ideali.

Gli anni possono far venire le rughe alla pelle,

ma la rinuncia agli entusiasmi riempie di rughe l’anima.”
(Samuel Ullman)

Prendersi cura degli affetti, trascorrere del tempo in compagnia di amici, figli o nipoti, portare a spasso il cane e occuparsi di qualcosa di piacevole: questi i segreti per invecchiare in salute, al riparo da malattie croniche, depressione o demenza, secondo i più recenti studi scientifici pubblicati dai geriatri in tutto il mondo.

Un lavoro condotto presso la University of Missouri e pubblicato su The Gerontologist, svela che avere un cane da portare a spasso fa bene alla salute degli anziani che risultano più in forma e fisicamente più attivi. Lo studio ha preso in esame circa 20 mila anziani, ed è emerso che gli anziani che posseggono e portano a spasso un cane vantano una buona forma fisica.

Secondo uno studio condotto presso la University of Southern California e diretto da Iris Chi, la musicoterapia difenderebbe gli anziani dalla depressione, e sempre la stessa geriatra ha firmato un altro studio, sulla rivista Research on Aging, che evidenzia come accudire i nipoti faccia bene alla salute degli anziani, migliorando il loro stato di salute percepito. L’esperta ha coinvolto quasi 800 nonni dai 60 anni in su dividendoli in due gruppi a seconda che si occupassero più o meno regolarmente dei nipoti. È emerso che lo stato di salute percepito dai nonni che si occupano dei propri nipoti è migliore rispetto a quello dei coetanei, nonni anch’essi, ma che non hanno un ruolo attivo nella vita dei nipoti.

nonni_nipoti

Un elemento importante da non sottovalutare in ogni fascia d’età, è proprio quello di mantenere una fitta rete sociale.
Secondo uno studio sul Journal of American Geriatrics Society e coordinato dall’italiana Caterina Rosano che lavora all’università di Pittsburgh una vita costellata da tante persone, familiari, amici e un solido sostegno sociale protegge il cervello dell’anziano dai segni tipici dell’invecchiamento, atrofia cerebrale, perdita di neuroni e alterazioni della materia grigia e delle connessioni nervose (materia bianca).

Uno studio di un altro italiano, Antonio Terracciano del National Institutes of Health (NIH) di Baltimora, pubblicato sulla rivista Age, mostra che il fatto stesso di sentirsi giovani rallenta l’invecchiamento, difendendo i soggetti dalla comparsa di fragilità, di difficoltà di movimento e soprattutto invecchiano più lentamente rispetto ai coetanei che sentono invece il peso di tanti anni sulle spalle.

Quindi, attraverso un training psicologico volto a modificare l’età percepita dagli anziani, è possibile migliorare la loro salute.

Prima di ogni cosa però è fondamentale avere una visione positiva dell’invecchiamento e rifiutare gli stereotipi della vecchiaia come fase di decadenza, e questo, secondo uno studio condotto da Becca Levy della Università di Yale a New Haven e pubblicato sulla rivista Psychology and Aging, potrebbe proteggere dall’Alzheimer. Al contrario, pensare alla vecchiaia come a qualcosa di brutto, come l’età del declino, della fine, è associato alla presenza nel cervello di segni precoci riferibili alla malattia di Alzheimer in soggetti sani.

Naturalmente l’alimentazione ha un ruolo fondamentale in tutto ciò.
Per rallentare l’invecchiamento del cervello un aiuto potrebbe arrivare da una dieta ricca di polifenoli (i preziosi antiossidanti presenti in uva, vino rosso, mirtilli, tè, frutta e verdura in generale) che potrebbe rallentare l’invecchiamento del cervello. Lo rivela una ricerca condotta nell’ambito dello studio InCHIANTI su 1500 anziani residenti nel Chianti. Gli esperti hanno misurato il declino cognitivo di un gruppo di 652 anziani verificatosi nell’arco di tre anni di monitoraggio del loro stato generale di salute. Gli anziani con minore apporto di polifenoli mostrano un declino delle capacità cognitive più marcato rispetto a coetanei che mangiano tanti cibi ricchi di questi antiossidanti.

Inutile cercare soluzioni miracolose per mantenersi giovani, il segreto dell’eterna giovinezza è alla portata di tutti: prendersi cura di se stessi attraverso gli affetti, la musica e una buona alimentazione.

Alessia Locicero

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