Il biologico e il naturale nel cibo e nella cosmesi

E’ stato questo il tema al centro dei quattro giorni di bio a Bologna, per un lavoro destinato a dare un contributo importante a Expo 2015

Si è svolta dal 6 al 9 settembre la 26/a edizione del Sana, il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, unica manifestazione fieristica in Italia dedicata agli alimenti a marchio bio.

Organizzata da BolognaFiere, in collaborazione con Federbio, il salone ha aperto con il taglio del nastro del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina.

“Sana si è affermata come la piattaforma di riferimento per il made in Italy del biologico e del naturale nel campo del food e della cosmesi – ha detto Duccio Campagnoli, presidente di BolognaFiere – La manifestazione è dedicata quest’anno ai temi dell’Expo 2015, che significa una grande cultura del nutrire il pianeta, con la sostenibilità e la salvaguardia della biodiversità. Il lavoro di Sana sarà il nostro contributo verso Expo 2015″.

cibo biologico

Oltre 620 gli espositori (+7% rispetto allo scorso anno) e cresce del 40% la presenza di espositori esteri (saranno 71).

L’interesse per i prodotti biologici non si arresta: crescono le famiglie acquirenti e i soldi spesi per il bio. Negli ultimi 12 mesi i nuclei che hanno acquistato in almeno un’occasione un prodotto alimentare a marchio bio sono salite dal 53% del 2012 al 59% (più 2 milioni) e la spesa è cresciuta dai 28 euro del 2011 ai 39 attuali. Tutto ciò a dispetto della crisi economica che ha messo un freno ai consumi alimentari totali (nei primi sei mesi del 2014 le vendite al dettaglio segnano un -0,7%).
Sono i dati dello studio realizzato da Nomisma, su incarico per il terzo anno consecutivo di BolognaFiere e in collaborazione con Federbio.

Lo studio fa il punto sul modello di consumo di prodotti alimentari biologici in Italia, evidenziando le motivazioni di acquisto, il profilo degli acquirenti bio e i nuovi trend.

Diversi i fattori che incidono sulla propensione all’acquisto di prodotti a marchio biologico:

  • fattori socio- demografici come il reddito, la presenza di figli in età pre-scolare, un elevato titolo di studio del responsabile degli acquisti alimentari della famiglia;
  • stili di vita, chi fa sport, chi è vegetariano o ha disturbi o malattie che impongono grande attenzione alla dieta.

Sul totale delle famiglie acquirenti, il 59% è un ‘frequent user’: nel 22% delle famiglie il consumo di bio è quotidiano e a tale quota va aggiunta la componente di nuclei familiari dove il consumo bio avviene almeno una volta a settimana (37%).

Young healthy woman with fruits.

I prodotti ortofrutticoli freschi si confermano la categoria su cui ricade il maggiore interesse del consumatore italiano, ma grande successo riscuotono anche uova, yogurt, olio extra vergine d’oliva, marmellate e miele. Il 58% delle famiglie acquirenti acquista bio con più frequenza nella Gdo (Grande distribuzione organizzata).
Per il 2015 non sono previsti segnali di inversione di tendenza. Le previsioni di spesa per prodotti alimentari a marchio bio sono segnalate in crescita per il 19% degli attuali acquirenti, mentre un 70% dichiara che manterrà stabile la spesa e solo l’11% prevede una contrazione della spesa di prodotti biologici.

Alessia Locicero

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