Chiuso un centro benessere a luci rosse

Fondi, chiuso un centro benessere a luci rosse dalle Fiamme Gialle. Il sequestro è partito questa mattina

Chiuso un centro benessere a luci rosse. Nel corso dei controlli sul territorio pontino, le Fiamme Gialle hanno individuato un esercizio commerciale dedito alla prostituzione. E’ scattato questa mattina il sequestro del “Centro Benessere”, situato a Fondi. Il negozio, ufficialmente aperto per acconciature e servizi estetici, è risultato, attraverso le banche dati in uso alla Guardia di Finanza, riconducibile a Liu Liang Feng, uomo di nazionalità cinese, pluripregiudicato che, dal 2013, non hai mai presentato la dichiarazione dei redditi.

Posizione fiscale e criminale dell’imprenditore. L’analisi della posizione fiscale dell’imprenditore, attualmente in carcere, e il profilo criminale emerso (sequestro di persona, furto, associazione a delinquere), ha di conseguenza innescato ulteriori controlli preventivi. Immediate le indagini che hanno condotto allo sfruttamento della prostituzione e alla individuazione dei proventi illeciti.

Cp. Fondi - Centro Massaggi_1 Cp. Fondi - Centro Massaggi_2

Le indagini. Dagli appostamenti dei militari della Locale Compagnia, si è potuto constatare come il continuo andirivieni di clienti, esclusivamente maschile, fosse del tutto anomalo. Inoltre, i riscontri info-investigativi raccolti, hanno consentito di appurare che il Centro Benessere pubblicizzava le sue attività su un portale on line di annunci economici, con l’inserzione “massaggi speciali 100% corpo su corpo”, oltre le foto di ragazze asiatiche con vestiti succinti. Ulteriori indagini hanno confermato che all’interno del negozio si consumavano prestazioni sessuali a pagamento.
Il Centro Benessere , per effetto delle investigazioni eseguite e su disposizione della Procura di Repubblica di Latina, è stato sottoposto a sequestro preventivo.

Arrestate anche due ragazze cinesi. Gli ulteriori accertamenti hanno permesso di stabilire come il Centro Massaggi, nonostante come referente portava il nome di due donne italiane, fosse bensì gestito dalle operatrici nello stesso impiegate, due ragazze di nazionalità cinese, Y.H. e Z.J.. Le due ragazze sono state denunciate insieme al titolare.

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