Discarica La Gogna: per i Grillini il pericolo non è ancora scampato

La Paguro, ditta che intende realizzare la discarica nella borgata apriliana, ha fatto ricorso al Tar per invalidare le Conferenze dei Servizi

Non è ancora scongiurato il progetto della discarica in località La Gogna.

I meetup apriliani del Movimento 5 Stelle riferiscono infatti di un ricorso al Tar della Paguro.

Ovvero la società interessata a realizzare la discarica.

Il ricorso ha lo scopo di invalidare i verbali delle Conferenze dei Servizi tenute in Regione.

Conferenze che avevano espresso parere negativo sulla realizzazione dell’opera:

Sollecitiamo tutte le parti politiche – affermano Grillini e Pentastellati – a chiedere fortemente un NO definitivo alla discarica.

La Paguro, infatti, lo scorso 22 giugno ha proposto un ricorso al Tar per invalidare i verbali di entrambe le Conferenze dei servizi avvenute negli uffici della Pisana.

Non ci è possibile leggere il ricorso poiché sono state chiamate in causa soltanto le amministrazioni
competenti.

E quindi, il Comune, la Provincia e la Regione.

Cogliamo l’occasione per chiedere al Sindaco e all’Assessore all’Ambiente Lombardi chiarimenti.

E di tenere informata la popolazione sul procedimento.

Si dovrebbe applicare il principio di precauzione.

Al fine di applicare un blocco totale alla realizzazione di ogni altro tipo di impianto che possa avere un impatto sull’ambiente e sulla salute dei cittadini.

Anche in virtù dello studio epidemiologico.

Che giace anch’esso da più di un anno in attesa di essere recepito e pubblicato.

Dai dati risultanti dal menzionato studio – continuano i due gruppi – non ancora pubblicato, sembrerebbe che sul territorio di Aprilia l’incidenza tumorale sia rilevante rispetto a quella degli altri comuni della provincia.

Anche se questi dati, presi dal registro tumori del Lazio, dovranno essere messi in relazione all’impatto ambientale degli impianti di trattamento rifiuti, abusivi e non, in uno step successivo.

Con approfondimento a livello intercomunale.

Poiché tale studio epidemiologico è incentrato sulla incidenza dell’arsenico nell’acqua potabile.

Questa maggioranza, prima della fine del mandato, deve ai cittadini che per due legislature la hanno stipendiata, due ultimi atti importantissimi per la salute.

Il recepimento dello studio epidemiologico e l’applicazione del principio di precauzione su ogni richiesta di impianto ad impatto ambientale”.

di Massimo Pacetti

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