I rifiuti romani tengono ancora banco. Aprilia Possibile: “Questa maggioranza ha creato i presupposti di questi attacchi”

L’arrivo dei rifiuti dalla Capitale continua a far discutere le forze politiche apriliane. Aprilia Possibile vede la maggioranza civica tra i responsabili della situazione odierna

Non possiamo continuare a vedere esponenti di questa Amministrazione comportarsi come delle “vergini”.

Ed ergersi a paladini della battaglia contro i rifiuti romani quando proprio le liste civiche tuttora in maggioranza hanno creato tutti i presupposti perché i rifiuti poi convergessero ad Aprilia.

Così Aprilia Possibile legge la vicenda che vede Aprilia possibile destinataria di una ulteriore quantità di rifiuti romani dopo l’incendio al TMB Salario.

Secondo i responsabili del gruppo, l’Amministrazione civica era consapevole del possibile insorgere di questi rischi già dal 2012:

Le liste civiche oggi in maggioranza, con l’aggiunta dell’ormai scomparso del Terzo Polo, approvarono su spinta del tuttora Sindaco (nonché Assessore all’Urbanistica) Antonio Terra, l’ampliamento con variante urbanistica “temporanea” degli impianti Kyklos e Rida (delibere n. 71 e 72 del Consiglio Comunale datate 15/11/2012).

Senza legare l’ampliamento ad un Ato provinciale e ben sapendo quindi che i rifiuti sarebbero arrivati da ogni dove.

Era ben noto che i due impianti chiedevano l’ampliamento per poter acquisire rifiuti da altre città.

Aprilia è sotto attacco da tempo sul tema dei rifiuti.

E lo è perché l’attuale Sindaco e liste civiche in questi ultimi dieci anni non hanno voluto creare gli strumenti necessari a far sì che non lo fosse.

Ora il pericolo è diventato imminente, con il Sindaco costretto a muoversi a livello regionale come annunciato ieri.

Il rischio che ad Aprilia continuino ad arrivare i rifiuti non più trattabili a Roma è sempre più concreto:

Noi diciamo: NO.

Aprilia e i suoi cittadini – sottolineano da AP – non meritano tutto questo.

Non meritano altri rischi alla loro salute, in un territorio già segnato da discariche abusive mai bonificate, fossi inquinati, aziende a rischio Seveso e Turbogas.

di Massimo Pacetti

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